Trent'anni dagli attentati del ‘93. Per non dimenticare
Tra il 27 maggio e il 27 luglio 1993 l’Italia pianse dieci vittime innocenti e danni irreparabili al patrimonio artistico. Una sequenza incalzante di bombe e sangue iniziata con le stragi di Capaci e di via d’Amelio del ‘92 e proseguita fino all’inizio del ‘94. È la fase nella quale Cosa Nostra sceglie alcuni bersagli civili e il patrimonio artistico del Paese.
Maurizio Costanzo esce illeso miracolosamente dall’autobomba esplosa in via Fauro a Roma il 14 maggio 1993, ma si contano ventiquattro feriti.
Pochi giorni dopo, a Firenze, nei pressi degli Uffizi viene fatto esplodere un furgoncino nella notte del 27 maggio: 5 morti (Angela Fiume, Fabrizio Nencioni, Nadia Nencioni, Caterina Nencioni e Dario Capolicchio). Danni irreparabili alle opere d’arte della Galleria e distruzione della torre del Pulci.
A Milano Cosa Nostra conduce una delle azioni più efferate della strategia stragista, portando a segno l’attentato in via Palestro, presso il Padiglione di Arte Contemporanea. Nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1993 una bomba provoca la morte di un vigile urbano (Alessandro Ferrari), tre vigili del fuoco (Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno) e un migrante che dormiva sulla panchina antistante (Moussafir Driss). Dodici i feriti.
In contemporanea, altre due bombe esplodono a Roma, davanti alla Basilica di San Giovanni Laterano e davanti alla chiesa di San Giorgio al Velabro. 22 feriti. Un progetto mafioso di destabilizzazione del funzionamento delle Istituzioni democratiche e della vita civile del Paese.
Tra la fine del 1993 e l’inizio del ‘94, sempre a Roma, nei pressi dello Stadio Olimpico viene collocata un’autobomba che non esploderà per un difetto nel congegno di attivazione della carica. Dopo qualche mese, il 14 aprile 1994, a Formello, un quantitativo di esplosivo collocato nel canale di scolo della via Formellese viene scoperto casualmente ed esploderà durante l’intervento degli artificieri, provocando ingenti danni agli edifici circostanti.
A trent’anni di distanza, vogliamo ricordare quanto è accaduto per continuare a chiedere che venga scritta una verità completa su quegli attentati e per valorizzare l’opera di tante realtà impegnate per il bene comune e la giustizia sociale.
A Milano, dal 25 luglio al 30 luglio si terrà la “Settimana della memoria. Esposizione di materiali e documentazione dei Vigili del Fuoco e della Polizia Locale”, e apertura gratuita della mostra “PERFORMING PAC. DANCE ME TO THE END OF LOVE. Arte contemporanea e poetiche della memoria” (presso PAC, via Palestro 14).
Contemporaneamete, a Roma si terrà l'iniziativa "Roma non dimentica", una fiaccolata promossa da Libera, Comune di Roma e Diocesi di Roma, in collaborazione con l’associazionismo, sindacati, studenti e le forze sociali e istituzionali. L’appuntamento è venerdì 28 luglio, alle ore 00.04, con partenza da San Giovanni in Laterano e arrivo a Piazza San Giorgio in Velabro.