Trentennale delle stragi del '92 #PerlediMemoria
In occasione del trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, il Presidio di Libera Palagiano “Giovanbattista TEDESCO”, insieme ad altre associazioni del territorio, sta organizzando un’iniziativa volta a tenere viva la memoria di quei terribili giorni e a ricostruirne la storia, attraverso ricordi diretti delle due giornate, considerazioni personali, letture, poesie e tutto quanto possa avere come filo conduttore le due stragi.
Un viaggio attraverso la memoria rivolto a magistrati, scuole del territorio, associazioni, parrocchie e chiunque si senta di dare un contributo raccontando le stragi, attraverso dei video che verranno messi in rete dalle associazioni promotrici su una pagina Facebook creata per l’occasione.
Abbiamo chiesto ai ragazzi del Presidio di descrivere direttamente loro l’iniziativa. Ecco le loro parole:
Sono trascorsi trent'anni da quel 23 maggio in cui quattrocento kg di tritolo fecero saltare in aria un intero tratto dell'autostrada che univa Capaci a Punta Raisi ammazzando il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Cinquantasette giorni dopo, il 19 luglio un'autobomba piazzata in via D'Amelio a Palermo, strappò la vita al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.
Cinquantasette giorni di vuoto, di buio in cui non sempre ci si sofferma a riflettere su cosa sia accaduto e su che tipo di sentimenti abbiano accompagnato il giudice Borsellino. Quasi che in quei giorni tutto sia tornato alla normalità per poi riesplodere il 19 luglio.
Cosa hanno rappresentato quei lunghissimi 57 giorni per chi, dopo la morte del suo amico e collega, consapevole del fatto che la prossima pedina sarebbe stato lui, doveva attraversare quella strada più in fretta possibile? La fretta di dover raccogliere appunti su appunti, pensieri, ricordi e confidenze del suo amico per poter dare un nome agli attentatori prima di essere lui stesso vittima. La paura di non avere abbastanza tempo, l'angoscia di sapere di essere solo, abbandonato da uno Stato che avrebbe dovuto correre al suo fianco e che invece lo lasciava solo in quella lunga e tormentata maratona.
Non sarà mai possibile capire l'entità delle angosce che hanno accompagnato quelle 57 albe; non saranno mai lontanamente immaginabili i pensieri che hanno affollato la mente di Paolo.
Ma noi vogliamo provarci e con il percorso #PerlediMemoria vogliamo anche rendere omaggio alle vittime delle due stragi, sognando di affiancare virtualmente il giudice Borsellino in quella lunga e ignota corsa contro il tempo. Vogliamo sentirci suoi compagni di viaggio per tentare, se mai fosse possibile, di condividere le sue angosce e le sue paure.
57 giorni di memoria, 57 giorni di impegno. 57 giorni durante i quali, con la realizzazione di brevi video, ognuno di noi potrà raccontare, parlare, tenere alta l'attenzione su una giustizia in cui crediamo ma che ancora viene negata dopo trent'anni. 57 possibilità di partecipare ad un progetto di futuro condiviso che ci aiuterà a riflettere ed a omaggiare le vittime innocenti delle due stragi. Perle di memoria, per essere capaci di impegno.
Il Presidio di Libera Palagiano “Giovanbattista TEDESCO”