Parole di memoria

#costruiamomemorie. Yolanda Moràn. L'amore di una madre non smetterà mai di cercare il proprio figlio

#costruiamomemorie. Yolanda Moràn. L'amore di una madre non smetterà mai di cercare il proprio figlio

Il Messico, uno Stato che fin dal primo dossier realizzato da Libera International nel 2012 è stato definito il narco-Stato, da anni è uno scenario di guerra, di una guerra invisibile dove la vittima principale è la popolazione civile. Iniziata nel 2006 dall’allora Presidente Felipe Calderón e proseguita dal successore Peña Nieto, la guerra al narcotraffico ha sostanzialmente causato una serie massiccia e sistematica di violazioni dei diritti umani e violenze contro la popolazione civile, in un contesto di totale impunità.
Diffusissima è la pratica delle sparizioni forzate delle quali non si riesce a trovare una logica. A differenza di quanto è accaduto in Argentina durante la dittatura militare, dove il regime sequestrava gli oppositori politici o i presunti tali, in Messico i desaparecidos sono nella stragrande maggioranza cittadini comuni.
Sebbene non sia possibile stabilire con certezza il numero delle persone scomparse, le fonti istituzionali ne contano oltre 35.000.
Dan Jeremeel Fernández Morán, è scomparso forzatamente il 19 dicembre del 2008, all'età di 34 anni nella località Torreón, nello Stato di Coahuila. L’ultima persona che lo ha visto è stata una collega di lavoro. Quella mattina sarebbe dovuto andare a prendere sua madre Yolanda alla stazione dei pullman, ma non è mai arrivato a destinazione. Al suo posto Yolanda ha trovato sua nuora e il più piccolo dei cinque figli di Dan che non sapevano come dirle che non avevano più notizie di lui.

Nella speranza di trovarli vivi, il nostro amore di madri non smetterà mai di cercarli.
Yolanda Moràn

Yolanda Moran, madre di Dan, quel giorno è corsa in tutti gli ospedali, le carceri, i luoghi che frequentava senza riuscire a trovare nulla, nessuna notizia e nessuno disposto ad aiutarla nella ricerca. Col passare del tempo, anche gli altri familiari iniziarono ad allontanarsi, poi anche gli amici, i colleghi, tutti con il timore che potesse accadere loro quello che era successo a Dan Jeremeel.
Il 4 gennaio del 2009, il tenente militare Ubaldo Gómez Fuentes fu arrestato mentre guidava la macchina di Dan, che faceva parte di un gruppo di sei militari sequestratori. Il 25 marzo 2010 sono stati arrestati due militari latitanti, coinvolti nella sparizione di Dan, a Città del Messico. Cinque militari vengono trovati morti in carcere, il sesto è ancora irreperibile.
Yolanda ha trasformato il suo dolore personale in impegno alla ricerca del figlio e degli altri desaparecidos, è stata coordinatrice dell'organizzazione partner Fuerzas Unidas por nuestros Desaparecidos en Coahuila - FUNDEM ed è attualmente attivista nell’organizzazione BUSCAME.
Il 6 febbraio 2018 Yolanda Moràn insieme a Vera Vigevani, Jarach e Estela Barnes de Carlotto ha ricevuto la laurea honoris causa in Relazioni internazionali dell'Università Statale di Milano in quanto "rappresenta in maniera particolarmente significativa i movimenti nati in Argentina, e in seguito in Messico, per i diritti delle vittime delle sparizioni forzate e sono testimonianza di un instancabile impegno in difesa dei diritti umani e nella ricerca della verità e della giustizia".

 

Per approfondire:

https://www.libera.it/schede-604-messico_un_guerra_invisibile_con_erika_llanos


#costruiamomemorie

Da questi Ponti internazionali di memoria nasce l’idea di avviare una nuova narrazione periodica attraverso la quale, vogliamo avvicinare il lettore alle storie, i volti e le speranze delle vittime straniere, per far conoscere più a fondo i diversi contesti umani, sociali e politici in cui vengono perpetrate le violenze criminali, ma soprattutto si continua a lottare con coraggio e determinazione per verità e giustizia.

http://vivi.libera.it/schede-184-ponti_di_memoria