Libera esprime vicinanza a Juan Francisco Lanao
Il 6 Novembre 1985 il gruppo armato M-19 assalta il Palazzo di Giustizia di Bogotà, in Colombia. Trecentocinquanta giudici vengono presi in ostaggio da trentacinque guerriglieri. Il giorno seguente, durante l'assalto di riconquista da parte dell’esercito, ci sarà una carneficina: perderanno la vita i militanti dell’M-19 e circa 12 giudici, tutti assassinati per mano dell’esercito. Le indagini, inoltre, riscontreranno desapariciones, torture ed esecuzioni extra-giudiziarie contro civili e militanti.
Sebbene anche la Corte Interamericana dei Diritti Umani abbia denunciato le violazioni perpetrate dall’esercito, è prevalso negli anni da parte di diversi Governi uno stato di negazione e di impunità nei confronti dei mandanti del massacro e i familiari delle vittime ancora oggi continuano a reclamare verità e giustizia.
Dopo più di 34 anni di depistaggi e insabbiamenti da parte delle autorità colombiane finalmente, Juan Francisco Lanao, figlio dell’avvocato Gloria Anzola de Lanao, desaparecida nel Palazzo di Giustizia nel giorno della mattanza, ha ottenuto il 10 Dicembre 2019 un importante segnale a dimostrazione che la suo lotta non è stata vana.
Gli sono stati restituiti ufficialmente dalla Procura Generale i resti della madre, ritrovati nella tomba di María Janeth Rozo, una magistrada della Corte Suprema, anche lei vittima del massacro.
Incoraggiamo questa azione e non dimentichiamo gli oltre 120.000 desaparecidos della Colombia.
Abbiamo avuto l’opportunità di conoscere Juan Francisco e apprezzare il suo impegno e la sua determinazione, grazie ai “ponti di memoria internazionale” che negli anni sono stati costruiti per abbattere muri e distanze.
Vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza nei confronti di Juan Francisco Lanao e stare più vicini ai familiari che nelle diverse parti del mondo, ogni giorni lottano per la dignità e la memoria.