Il sorriso di Palmina. In ricordo di Palmina Scamardella
di Angelo Buonomo
A Pianura, come in tutti i quartieri napoletani, ci si prepara al Natale. Il freddo è pungente ma è arrivato da qualche giorno, a Napoli è così, è sempre stato così. Non è un caso che la chiamano la città del sole. Tutti pensano ai regali e alle feste che stanno arrivando. Palmina è da poco tornata a casa, nelle palazzine a Pianura, dopo una giornata di lavoro. È stanca e aspetta con ansia le feste e la pensione che tardano ad arrivare. Ancora qualche anno e si riposa. Rientrando in casa si sente un bellissimo profumo di ragù che una dolce ragazza, la figlia, sta preparando. "Ciao mamma, stasera ragù", Palmina sorride e corre in bagno per fare una doccia calda. Quando esce, sua figlia continua "Ho preso un po' di regali di Natale, sto pensando al tuo...". Palmina annuisce e continua a far parlare il suo sorriso perché dopo una giornata di lavoro non ha la forza di parlare, nel frattempo accende la televisione. Sta pensando che per quest'anno non vuole regali perché bastano quelli ricevuti qualche mese prima per festeggiare il suo sessantesimo compleanno. "Che bella festa a sorpresa mi ha preparato Emanuela!" pensa, mentre cerca il canale per il telegiornale.
"Mamma, mamma, è pronto in tavola", silenzio.
"Né Mà vieni, altrimenti si raffredda la pasta", la voce squillante e premurosa di Emanuela si diffonde per la casa. Sulla tavola i rigatoni bollenti e fumanti con il profumo di ragù che diventa irresistibile.
"Mamma!" urla preoccupata Emanuela che corre nel soggiorno. Trova Palmina appisolata sul divano e si avvicina "Mamma vieni, è pronto"
"Sì, scusa mi ero addormentata". Le due si mettono a tavola e iniziano a mangiare. Dal telegiornale una voce decisa ricorda la strage di Piazza Fontana, sono passati quarant'anni. C'è un attimo di esitazione, di commozione. Fanno sempre un po' male queste storie. Palmina rompe il silenzio "Buonissimi questi rigatoni" mentre scocca l'ennesimo sorriso. Quel gesto semplice e naturale è la sua caratteristica principale, con quel sorriso Palmina dice tutto, racconta tutta la sua vita. Questa volta lo prolunga e la casa prende un altro colore. Quel sorriso si è legato a un ricordo. Certo è strano mangiare i rigatoni col ragù durante la settimana, qui si mangiano la domenica in famiglia, ma Emanuela ha deciso di mettersi all'opera per preparare qualcosa di buono alla mamma.
"Solo un'altra volta ho mangiato il ragù durante la settimana" il sorriso luminoso di Palmina si espande ancora di più e le escono queste parole.
"Quando Mamma?" chiede immediatamente Emanuela.
"Dici quando? Davvero lo vuoi sapere? No, perché c'è una strana coincidenza."
"Sì, racconta mamma", chiede incuriosita Emanuela.
Palmina inizia a raccontare: "Eh che ti devo dire. Ventiquattro anni fa, lo stesso giorno di oggi, il 12 dicembre. Eravamo a casa io e te. Eravamo pronte per uscire a fare la spesa e comprare i regali di Natale. Tu iniziasti a piangere a dirotto perché avevi fame. Mi ricordo che avevamo fatto appena lo svezzamento, sai avevi quindici mesi. E allora decisi di riscaldare il ragù e di fartelo assaggiare per la prima volta".
Emanuela sorride con lo stesso sorriso della madre. Era la prima volta che ascoltava questo racconto.
"E così non uscimmo più, dovetti farti la doccia. Ti piacque talmente tanto che eri piena di ragù" chiosa Palmina consapevole che quel ragù avesse salvato le loro vite.
"Sai Manu, quel ragù ci ha salvato la vita" improvvisamente Palmina diventa seria "Mentre eravamo a fare la doccia sotto al palazzo hanno ucciso un signore che era implicato in affari di camorra. Fossimo uscite chissà cosa sarebbe successo!".
Emanuela resta in silenzio per qualche minuto poi Palmina continua "Questa città è nostra, anche se non c'entriamo niente dobbiamo impegnarci per liberarci dalla camorra, tu fai le tue cose sempre nel migliore dei modi e stai attenta". Quel ragù buonissimo è diventato il pretesto per una nuova raccomandazione. Le due sorridono e si abbracciano.
"Mamma non ti preoccupare" la voce rassicurante di Emanuela.
Sorridono ancora insieme. Si abbracciano per salutarsi. Domani c'è un'altra giornata da affrontare.
"Buonanotte Manu"
"Buonanotte Mammina, fai bei sogni".