Pagina di un diario mai scritto
di Maria Joel Conocchiella
I ragazzi e le ragazze della III A della scuola media Murmura di Vibo Valentia hanno utilizzato delle parole toccanti per ricordare Filippo Ceravolo, giovane vittima innocente della ‘ndrangheta, nel settimo anniversario dalla sua tragica scomparsa. Parole come pietre, cariche di vita e di struggente sentimento.
Li abbiamo visti i visi e gli occhi di quei ragazzi mentre immaginavano la quotidianità di Filippo, li abbiamo visti immedesimarsi in lui, sorridere all’idea dell’amore, esultare riconoscendosi nella stessa tifoseria.
Parlavano di lui come fosse il ragazzo della porta accanto, il compagno di calcetto, un fratello, un amico.
Una penna impertinente che per un attimo, prova a sfidare il destino, tirando una linea nera sulla parola morte alla quale troppo spesso vengono relegate le vittime innocenti delle mafie, per parlare di sogni, di calcio, d’amore, di vita.
Caro diario,
Sono Filippo Ceravolo, è la prima volta che ti scrivo e sono anche un po' emozionato.
Sono un ragazzo solare e vivace, infatti ho una ragazza e molti amici con cui mi piace passare il tempo a ridere e scherzare.
Sono anche un gran fico, almeno così dice sempre la mia ragazza prima di stringermi a sé e di darmi un bacio.
Oggi è stata una giornata super, faticosa, certo ma bellissima.
Stamattina sveglia presto perché dovevo accompagnare papà a fare il mercato a Vibo. Come ogni mattina, colazione con una grande tazza di latte e un croissant. Il sorriso della mamma che mi augura una buona giornata con un bacio in fronte e la pacca sulla spalla di papà che mi intima di far presto.
Sai caro diario, sono un ragazzo proprio fortunato.
Ho una famiglia che mi ama, dei genitori fantastici e due sorelle con un grande cuore. Ho una bellissima ragazza con cui spero di costruire una grande famiglia. E per inciso, mi piacerebbe avere due gemelli. Maschio o femmina non importa, l’importante è che stiano bene. Saranno la gioia di tutta la famiglia.
E’ andata proprio bene oggi al mercato, c’era tanta gente e abbiamo venduto molto. A me piace aiutare mio padre nel suo lavoro, è anche un modo per passare un po’ di tempo insieme e per raccontarci le nostre cose che, in fin dei conti, ogni padre e figlio si raccontano.
Non so ancora bene cosa farò da grande. Mi piacerebbe aprire un negozio tutto mio, sul corso del mio paese… Soriano. Intanto aiuto papà e mi metto da parte un bel gruzzoletto così chissà, un giorno, potrò avverare tutti i miei sogni.
Caro diario, sono molto stanco perché dopo una giornata di duro lavoro, oggi pomeriggio, sono andato dalla mia ragazza e da lì siamo andati a Pizzoni per la festa di compleanno di un nostro amico. Non ci crederai, abbiamo deciso di regalargli il biglietto per andare tutti insieme a vedere la Juve. Sarà la mia prima volta. Speriamo di riuscire farci autografare la maglia da Pirlo, FANTASTICO!
Non ci sto nella pelle. Dire che sarà una grande emozione, è dire poco.
Mi sento come il tappo dello champagne a Capodanno.
Abbiamo fantasticato tutta la serata e anche se domani mi dovrò alzare presto per il mercato a Reggio Calabria, non riuscivo a staccarmi dal gruppo. Infatti, una volta arrivati al parcheggio abbiamo continuato a scherzare per un bel po' di tempo…che compagnia di matti!.
Mentre stavo rientrando a casa e percorrevo la strada che da Pizzoni va a Soriano, mi è successa una cosa strana. Il volante mi stava per sfuggire di mano perché di colpo, una macchina mi ha sorpassato velocemente e poi in lontananza ho sentito degli spari.
Sai caro diario, la mia terra è bellissima ma gente vigliacca e senza cuore sparge sangue innocente. Spero un giorno, che nessuno mai debba sentire il rumore degli spari o il dolore di una perdita tremenda. Caro diario, spero davvero ci possa essere un futuro diverso, a portata dei sogni di uomini e donne oneste che ci credono. Come mi hanno insegnato la mia mamma e il mio papà.
Poi, una volta arrivato a casa, mi accorsi che la luce in cucina era ancora accesa. Questo poteva significare solo una cosa, e cioè che mia madre mi stava ancora aspettando sveglia. Infatti, la trovai sul divano e in faccia aveva un’espressione abbastanza nervosa…tipica di tutte le mamme che preoccupate aspettano i figli rincasare.
“ Filippo!!! Ti sembra questa l’ora di tornare?! Domani mattina dovete andare a Reggio, il viaggio è lungo e la giornata pure! Vattene subito a letto e ringrazia che tuo padre sta già dormendo!!”
E non aveva tutti i torti caro diario, è tardi davvero e ti devo salutare.
Vado a letto, buona notte.
25 ottobre 2012
Sai caro diario, in realtà questa pagina non è stata mai scritta. Quante cose avrei voluto ancora raccontarti, quante pagine avrei voluto riempire con i sogni e le mie speranze. Purtroppo, però, qui a sud, si muore una sera di ottobre. Senza una colpa, senza un perché.
Ciao caro diario, il tuo Filippo.