Gaetano Marchitelli. Una luce porta il tuo nome
Vogliamo ricordare Gaetano Marchitelli con un testo scritto dai volontari del campo tematico sulla memoria, svoltosi a Bari a luglio 2019. Gaetano aveva solo 15 anni quando è stato ucciso il 2 ottobre del 2003.
“Gaetà, muvt, che adascì alla scol! Iè taard! Fè subt!”
E’ così che Mamma Francesca mi accende anche questa mattina.
Non c’è stata una volta che tu mi abbia acceso Gaetà, sempre il solito dormiglione.
“Mò mà, e non t’ si metten a stress! 5 minuti!”
“J’ tu so ditt! Fai quello che vuoi!”
E così inizia la tua giornata, tra la fretta, la radio accesa e i vestiti sparsi nella camera. Raccatti i libri di scuola che ti servono e scappi per non perdere l’autobus.
E io? Io sto qua, sul tuo comodino, mi hai dimenticata accesa.
Qui, nella tua cameretta, non ci sei quasi mai, ma quando ci sei, si sente. Oggi sei arrivato a casa con Mario e, dopo aver studiato tutto il pomeriggio per il compito di domani, avete riparato insieme la radio che nella fretta stamattina è caduta per terra.
Tu ti ci perdi tra quei fili elettrici, quegli intrecci di cavi. Ma per te ogni cosa ha il suo posto, ogni cavo un collegamento, un po’ come le vie di Carbonara, il tuo quartiere. Sono così strette! Le hai attraversate tutte passeggiando con Mario e ti mancano un po’ quando dal finestrino del 4 percorri la larga via Alcide de Gasperi per andare a scuola.
I cavi del vecchio filobus dismesso ti accompagnano tutti i giorni, li segui con gli occhi e li ritrovi anche nei tuoi sogni, dove ti vedi già all’università, una laurea tra le mani. Tuo padre non ci crede, proprio suo figlio con la laurea... No, non sono cose per i ragazzi di quel quartiere... Ma lui lo sa quant’è grande la tua passione, quante chiacchierate avete fatto insieme, quante volte gli hai chiesto di sistemare una moto, un elettrodomestico, qualsiasi oggetto che in casa non funzioni bene.
L’energia ti scorre nelle vene, non ti fermi mai, appena hai un minuto apri i libri e studi, sei pieno di vita, i tuoi occhi sono così luminosi quando impari qualcosa di nuovo.
E poi via al lavoro. Mario ti sta già chiamando dalla finestra, non senti?
Sei così preso dallo studio che non ti accorgi che sono già le 18:00. Su, veloce! Le pizze non si consegnano da sole! Di nuovo sola, ti sento salutare mamma e papà e poi sbattere la porta.
La radio è riparata sopra la scrivania qui accanto, il tuo prezioso intaglio di marmo posato sulla libreria, i vestiti sparsi aspettano solo di essere buttati in lavatrice, ci penserà la tua mamma, immagino.
E’ entrato tuo padre ora, guarda con un sorriso il disordine della tua cameretta...
E poi più niente, che succede? Dove sei?
Non ti vedo più da molto tempo. Ora è un’altra luce che si accende, porta il tuo nome. Sai Gaetano? E’ blu e corre per le vie di tutta la tua città, Bari.
Ora sei tu a illuminare gli altri.