Parole di memoria

Graziella Campagna. La volontà di non dimenticare

Piero e Pasquale Campagna

i volontari del Presidio di Libera Messina

Il 12 dicembre del 1985 viene uccisa Graziella Campagna, quel giorno la vita di una tranquilla famiglia di Saponara, piccolo comune in provincia di Messina, viene stravolta completamente, per sempre. Per ottenere la verità giudiziaria ci sono voluti 25 anni, molti di più di quelli che aveva Graziella quando è stata ammazzata.

La volontà di non dimenticare, di ricercare una giustizia che non viene da sé, i Campagna l'hanno coltivata in tutti questi anni, restando uniti, consegnandoci la migliore delle risposte possibili, la più positiva, con il loro esempio, non cedendo mai al desiderio di vendetta, nonostante la violenza e gli ostacoli incontrati nel loro cammino. Ci hanno restituito la speranza nel futuro.

E' su questo solco che nasce il nostro impegno, l'impegno della rete di Libera a Messina. La rassegnazione e la disperazione che lasciano il posto alla consapevolezza e alla corresponsabilità. Fare chiarezza su quello che è accaduto è premessa necessaria per il cambiamento. Questa precisa responsabilità della memoria, la rete di Libera a Messina ha voluto condividerla sin dall'inizio del suo cammino, per costruire una giusta riflessione su quanto successo, per fare giustizia, oltre quella processuale e restituire verità. Ricordare per non dimenticare che a Messina, anche a diciassette anni, si può morire di mafia, che il messinese è stato e continua a essere un territorio in cui la mafia esisteva ed esiste, riuscendo ancora a confondersi tra le architetture del potere costituito. A Messina, città segnata da una presenza mafiosa stratificata nei decenni, capace di inquinarne profondamente la vita economica, politica e sociale, distruggendo il paesaggio e rubando il futuro ai molti, troppi giovani costretti ad abbandonarla, ci sono anche tante positività con il medesimo desiderio di esserci, d’incidere, di contare, di restare nella propria terra per arricchirla e migliorarla. Sapendo di non essere i soli e da soli abbiamo deciso di impegnarci attraverso il consolidamento di alleanze positive, coinvolgendo nei processi partecipativi le reti territoriali già presenti, portatrici di risorse, culture, istanze che integrate e messe a sistema possono arricchire i progetti e le attività comuni, con l'obiettivo di rilanciare l’impegno civile collettivo di associazioni e singoli cittadini che da tempo già operano con impegno e coraggio, nella lotta contro mafie e corruzione.

Tragedie come quella dell'uccisione di Graziella ti isolano inevitabilmente. La famiglia Campagna è riuscita a uscire dal proprio dramma e ad aprirsi agli altri, alla città, al territorio, ai ragazzi delle scuole, e da 32 anni racconta questa storia, con la consapevolezza che il dolore è un’emozione che può rendere civile e più giusta la società, ma anche che il racconto di Graziella è un modo per vivere la sua vita spezzata e realizzare i suoi sogni mancati. Siamo in debito con la famiglia Campagna e con tutti i familiari della vittime innocenti perché ci accompagnano facendo della memoria un percorso collettivo, condiviso.

La vita di Graziella merita l'impegno di tutti noi.

vv