Parole di memoria

21 marzo 2025. L'elenco delle vittime innocenti delle mafie

21 marzo 2025. L'elenco delle vittime innocenti delle mafie

Erano circa 300 i nomi delle vittime innocenti letti in piazza del Campidoglio il 21 marzo 1996, durante la I Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Dopo trent'anni, l'elenco che leggeremo a Trapani il prossimo 21 marzo conta 1101 nomi. Centinaia e centinaia di storie, di cui siamo venuti a conoscenza grazie ai familiari delle vittime e a tanti cittadini e cittadine che, scavando nella storia dei propri territori, hanno contribuito a trasformarle in memoria collettiva.

I nomi inseriti quest’anno in elenco sono 20, di cui 11 donne e 5 minori. Molte sono storie del passato, avvenute soprattutto tra gli anni '80 e '90 e riemerse dopo anni di oblio. Altre, invece, sono storie apprese dalla cronaca degli ultimi anni, a dimostrazione di come in alcuni territori le mafie continuino a sparare.

Salvatore Patti. Attivista della Camera del lavoro di Partinico (PA), fu ucciso il 24 maggio 1946 in un agguato mafioso per il suo impegno nelle lotte contadine per la distribuzione delle terre incolte. I responsabili dell'omicidio non saranno mai individuati.

Tommaso Triolo. Fratello del dirigente della Democrazia Cristiana Nicasio, fu rapito a Trapani, il 5 luglio del '48, da cinque uomini mascherati ed armati. La famiglia ricevette una richiesta di riscatto di cento milioni di lire. Da allora, di Maso non si seppe più nulla. Il processo si concluse con l'assoluzione per insufficienza di prove per tutti gli incriminati del sequestro.

Elisa Geraci. Il 7 gennaio del 1981 Elisa si trovava in viale Giostra, a Messina, in compagnia di sua sorella, quando un ventunenne con precedenti penali si fermò casualmente a chiacchierare con le due ragazze. Proprio in quel momento dal finestrino di un'auto furono sparati colpi di pistola a raffica, uno dei quali colpì Elisa al collo. Morì qualche giorno dopo, a 17 anni.

Aldo Arciuli. Studente liceale di 15 anni, fu ucciso il 6 gennaio 1984 a Pomigliano d'Arco (NA), nel corso di un agguato di camorra. Stava aspettando suo zio, seduto nella sua auto, quando, nel corso di un inseguimento tra due camorristi, un proiettile vagante colpì Aldo alla tempia.

Abderrahmen Meftah. Stava bevendo un caffè in un bar di Cancello ed Arnone (CE), dopo una giornata di duro lavoro nei campi, quando fu colpito da un proiettile, nel corso di un raid camorristico, il cui obiettivo era il titolare del bar. Era il 2 giugno del 1989.

Leonarda Costantino, Vincenza Marino Mannoia, Lucia Costantino. Il 23 novembre del 1989, a Bagheria (PA), un commando formato da Lucchese, Graviano e Madonia uccise Leonarda Costantino, Vincenza Marino Mannoia e Lucia Costantino, rispettivamente madre, sorella e zia di Francesco Marino Mannoia, che aveva iniziato a collaborare con il giudice Falcone. Solo 35 anni dopo la strage è emerso che le indicazioni offerte alla polizia da Vincenza, la più giovane delle vittime, avevano consentito di arrestare il superlatitante Lucchese.

Francesco Floramo. Agricoltore, padre di cinque figli, aveva denunciato di aver subito minacce e richieste estorsive da parte dei fratelli Donato di Varapodio (RC), facendo arrestare e condannare i suoi estortori. Otto anni dopo, il 20 giugno 1990, fu ucciso a colpi di lupara mentre stava tornando a casa, alla guida del suo trattore.

Maria Minissale, Claudio e Simona Sanfilippo. Il 2 luglio del 1991, a Maletto (CT), un attentato a scopo estorsivo contro una macelleria provoca una strage. Lo scoppio della benzina sventra l'edificio. Nell’abitazione sovrastante il negozio abita una famiglia numerosa: otto persone, padre, madre e sei figli. Cercano di sfuggire alle fiamme, ma tre non ce la fanno. Maria Minissale, 30 anni, e i figli Claudio, di 8 anni, e Simona, di 8 mesi, muoiono per asfissia, insieme a uno degli attentatori.

Giovanni Cingolani. Editore leccese di 46 anni, stava cenando insieme ai due figli al ristorante “Lu turcinieddu”, a Lecce, quando, il 21 novembre del 1991,  fu colpito al fianco da un proiettile sparato da un affiliato alla sacra corona unita, nel corso di un'azione intimidatoria diretta al proprietario del ristorante.

Maurizio Medaglia. Giovane commerciante di 22 anni, gestiva un negozio di abbigliamento ad Agerola (NA), dove imperversava una guerra di camorra tra i clan Imparato-Di Martino e il clan D’Alessandro. È stato ucciso il 26 ottobre 1991, un anno dopo aver denunciato di aver subito delle richieste estorsive. Per il suo omicidio non c'è mai stato un processo e i responsabili non sono mai stati individuati.

Maria Marsella, Maria Dell'Aquila e Antonia Carbone. Erano tre braccianti nelle mani dei caporali. Morirono il 25 agosto del 1993, ad Oria (BR), in seguito ad un incidente stradale, mentre viaggiavano, insieme ad altre quindici persone, a bordo di un furgone che poteva contenerne al massimo otto.

Maurizio Cerrato. Ex custode degli Scavi di Pompei, è stato ucciso il 19 aprile 2021, a Torre Annunziata (NA), in seguito ad una lite innescata per un parcheggio. Era andato in soccorso di sua figlia, affrontata da un pregiudicato per aver osato spostare una sedia con cui veniva costantemente occupato un tratto di strada pubblica per garantirsi il parcheggio. Maurizio resta vittima di quella che la Procura di Torre Annunziata definirà “una vera e propria spedizione punitiva”: quattro uomini lo aggrediscono con un cric al volto e poi, mentre lo tengono fermo, uno di loro lo colpisce con una coltellata al petto.

Firdaous El Jattari. Il 9 gennaio 2023, in Belgio, una bambina di 11 anni è stata uccisa nel corso di un regolamento di conti tra organizzazioni criminali legate al traffico di droga di Anversa, diventata, insieme a Rotterdam, la porta d'ingresso della cocaina sudamericana in Europa. La crescita del traffico di droga è stata accompagnata da un aumento della presenza delle mafie sul territorio, tra cui la 'ndrangheta, la mafia albanese e la moccro maffia, un gruppo composto originariamente da criminali europei di origine marocchina.

Antonella Lopez. Era andata a ballare con degli amici alla discoteca "Bahia" di Molfetta (BA), quando, la notte tra il 22 e il 23 settembre 2024, viene uccisa da un proiettile. Vero bersaglio del killer era Eugenio Palermiti, rampollo del clan criminale del quartiere Japigia di Bari, rimasto ferito nell'agguato assieme ad altre tre persone.