Parole di memoria

Ventotto erano gli anni che aveva Pasquale Miele

Pasquale Miele

di Giuseppe Miele

Ventotto erano gli anni che aveva Pasquale Miele.

Pasquale era un giovane imprenditore emergente, insieme al padre Tammaro e ai due fratelli Giuseppe e Rosa, gestiva un piccolo laboratorio di abbigliamento situato accanto alla sua abitazione, nel paese di Grumo Nevano in provincia di Napoli.

Una sera del 6 Novembre del 1989, Pasquale si trovava in casa sua insieme alla sua famiglia; quella sera, durante un fortissimo temporale una banda criminale della zona si posizionò fuori la sua abitazione sparando nelle finestre del piano inferiore che affacciava proprio sulla strada. Quella banda aveva avuto l’ordine di intimidire la famiglia Miele per il mancato pagamento del pizzo. Il rumore assordante degli spari mischiato a quello del temporale spinsero il giovane Pasquale ad avvicinarsi alla finestra, aprendo leggermente le imposte e rimanendo fermo dietro al davanzale per cercare di capire cosa stesse accadendo; in quel preciso istante i killer aprirono il fuco ad altezza d’uomo colpendolo in pieno petto.

Le indagini furono subito puntate sul mondo del racket. Quella banda criminale aveva avuto l’ordine di intimidire la famiglia Miele perché non pagava il pizzo, perché non era scesa a compromessi con la camorra.

Pasquale perse la vita quel giorno ma la camorra non ha vinto perché Lui vive ancora nel ricordo e nell’impegno quotidiano dei suoi cari.


 


 


 


 


 


 


 


 


 

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