Vedo, sento, parlo: in memoria di Lea Garofalo
Milano ha dal 2013 una cittadina onoraria, nativa di Petilia Policastro (Crotone), che si chiama Lea Garofalo. Lea è stata una testimone di giustizia, una donna che ha cercato di costruire, per sé e per sua figlia Denise, una vita nuova, distante da quella ‘ndranghetista alla quale era condannata, dato il contesto di origine. La sua scelta, tuttavia, non ha trovato la possibilità di un percorso di liberazione definitivo e nel 2009 viene uccisa da suo marito, che finge un suo allontanamento volontario.
Le mafie sono sistemi organizzati che fanno uso deliberato della violenza per affermare il proprio modo di stare al mondo e, così facendo, per consolidare il proprio potere e dominio su persone e cose. Nelle famiglie mafiose sono spesso le donne ad essere vittime di violenza. Lea è vittima di questo meccanismo, per il quale la donna è intesa come “oggetto di possesso”, dunque non ha la possibilità di autodeterminarsi e trovare la libertà.
Nel 2012 i resti di Lea sono ritrovati vicino Monza, grazie alla testimonianza di uno dei suoi aguzzini. La Città di Milano insieme a Libera, ha organizzato nel 2013 una celebrazione in piazza Beccaria, per dare dignità a quei resti e al suo coraggio. Da allora Lea riposa al Cimitero di Milano, al Famedio, tra i cittadini benemeriti.
E, da allora, ogni anno, il coordinamento di Libera Milano organizza un momento in ricordo di Lea, nell'anniversario del giorno in cui è stata rapita e uccisa, per aver scelto la libertà per sé e per sua figlia Denise. Quest’anno, l'appuntamento è alle 18.30 all'Arco della pace, per dare inizio alla fiaccolata, che si concluderà ai Giardino Comunitario Lea Garofalo.