Passi di memoria nei caruggi
Genova, città di mare e di porto, di odori, di luci e di ombre, ma anche un luogo di Memoria e di Impegno, come ci racconta questo percorso che si snoda tra i “caruggi” della città vecchia.
E’ da lì che si alzano le voci dei nostri protagonisti che, passo dopo passo, ci svelano le loro vite intrecciando esperienze passate con l’impegno quotidiano che, oggi, i volontari di Libera sviluppano sul territorio.
Così, partendo dal murales di Peppino Impastato, ci viene ricordata l’importanza della Bellezza e di come, attraverso essa, sia possibile contrastare il degrado. La stessa Bellezza che proprio nei vicoli sembra, sovente, sfiorire soppiantata dalla brutalità del disagio.
E poi Francesca Morvillo, a cui i nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno voluto intitolare il loro presidio in nome del suo lavoro rivolto a tutti quei giovani che sono inciampati precocemente nelle fragilità della vita. Ed è anche dal suo esempio di sensibilità umana che prende spunto Anemmu, un progetto indirizzato ai minori in messa alla prova per offrire loro la possibilità di una visione diversa del mondo che li circonda e per dar loro l’opportunità di coltivare una speranza.
I volontari adulti, invece, hanno costituito il presidio “Scaglione – Lo Russo” e proprio Pietro Scaglione ci dice di come la nostra Liguria non sia poi così diversa dalla sua Sicilia. Anche qui, infatti, la presenza mafiosa è riuscita a infiltrarsi in buona parte del territorio, come dimostrano i numerosi processi e le analisi del nostro Osservatorio sulle mafie in Liguria, intitolato a Giorgio Boris Giuliano.
La riflessione di Antonio Lo Russo ci porta al 21 marzo, giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia, un appuntamento che, attraverso la lettura di tutti i nomi, restituisce a tutte le vittime l’identità e il diritto di esistere attraverso il nome.
Il percorso, poi, ci conduce a una piazzetta azzurra che si apre come uno spicchio di cielo tra i vicoli. Questo luogo è dedicato a Mauro Rostagno, il giornalista vestito di bianco. Un uomo curioso e poliedrico che, col suo lavoro, ha dimostrato come sia importante perseguire, sempre e comunque, la verità per mostrarla e farla conoscere anche a costo di urlare per farsi sentire.
E infine sono le parole di Nicholas Green, il bimbo americano a cui è dedicato il presidio del Tigullio, a svelarci quanti luoghi comuni possano ingannare la nostra percezione di ciò che è la mafia. A dirci che non è vero che la mafia risparmia i bambini, che è una menzogna sostenere che tanti innocenti si trovassero nel posto sbagliato al momento sbagliato e che di sbagliato c’è solo la mafia!
Ora il nostro percorso si è concluso: 100 passi che ci hanno portato a un’altra piazzetta, intitolata a “Tutte le vittime innocenti di mafia”. Cento passi che ci hanno fatto crescere e resi coscienti che solo insieme, uniti nella forza del “NOI”, potremo dare al nostro impegno il senso più alto, non dimenticando mai che “la lotta alla mafia è gioia di vivere”.