Quando hai passato buona parte della tua vita in mare non puoi avere paura di nulla e di nessuno sulla terra.
In questa storia c'è il profumo del mare che invade i vicoli stretti del centro storico. C'è il verde del parco che disegna i confini. C'è il giglio di mare sulla spiaggia e la tartaruga caretta caretta che qui ha trovato casa. C'è una porta azzurra incastonata in un palazzo di pietra che dà il benvenuto al piccolo borgo. C'è Ernest Hemingway. Ci sono i gozzi cilentani, consumati dalla salsedine e dalla sapienza dei pescatori che ogni giorno scrutano l'orizzonte. Ci sono le storie di chi ha deciso di rimanere, di chi non è voluto andare. C'è il volto di Angelo Vassallo, che dalla torre del Saraceno guarda Acciaroli.
Vassallo era un uomo con una visione straordinaria, tanto che la stampa internazionale lo ha definito un "profeta". Fin da giovane, si era battuto per i diritti dei piccoli pescatori del suo Comune, guidandoli in una rivolta per preservare e tutelare il loro lavoro. Con la stessa passione, ridiede nuova vita al porticciolo del villaggio, trasformandolo in un centro vitale per la comunità.
La sua carriera politica è stata dedicata alla valorizzazione delle radici del territorio, impegnandosi a rilanciare la coltivazione dell'oliva del Cilento, simbolo di una tradizione antica e preziosa. Ma la sua sfida più grande fu quella di promuovere una visione ecologica integrata, capace di coniugare urbanizzazione, tutela dell'ambiente e sviluppo locale.
Sono i paesi che fanno il Paese: la vera ricchezza è il luogo in cui si vive.
Le sue idee innovative risuonarono ben oltre i confini italiani, trovando eco in tutta Europa. Per Vassallo, il futuro della sua terra si fondava sull'armonia tra progresso e rispetto per la natura. Per questo motivo, viene ancora chiamato "il sindaco pescatore". Perché, in fondo, Angelo Vassallo non ha mai davvero abbandonato la sua gente e la sua casa. Acciaroli, con il suo mare cristallino e le sue bandiere blu, è un punto di riferimento per gli studi sulla dieta mediterranea, e Vassallo ha contribuito significativamente allo sviluppo economico della sua comunità. Le sue battaglie per la legalità e il rispetto dell'ambiente, su cui ha investito con determinazione come amministratore pubblico, hanno portato alla località cilentana riconoscimenti prestigiosi e un rinnovato slancio turistico.
Il nome di Angelo Vassallo è strettamente legato alla sua battaglia per il riconoscimento della dieta mediterranea come Patrimonio dell'Umanità. Nel 2009, si fece promotore della proposta di includere questo stile alimentare tra i Patrimoni orali e immateriali, ottenendo l'approvazione dell'Unesco l'anno successivo. Deciso a valorizzare ulteriormente questa tradizione, Vassallo fondò anche un Centro studi dedicato alla dieta mediterranea, trasformando la sua passione in un impegno concreto per il futuro della sua comunità e oltre.
In mare bisogna essere concreti e devi amare il silenzio. Queste virtù ho cercato di trasferirle nella politica.
5 settembre 2010
La sera del 5 settembre 2010, intorno alle 22:15, Angelo Vassallo stava rientrando a casa alla guida della sua Audi A4 B6. Mentre percorreva le strade del suo amato paese, fu vittima di un agguato mortale. Uno o più attentatori, ancora ignoti, lo colpirono con nove proiettili calibro 9, sette dei quali andarono a segno, ponendo tragicamente fine alla sua vita. A pochi metri da casa sua.
Sconosciuti il mandante e il movente. O forse no. Sono molte le domande che ruotano intorno all’agguato: chi può aver ucciso un sindaco in piena attività? Forse chi non ha a cuore il benessere collettivo, il bene comune, l’ambiente, il mare...chi non ha a cuore Acciaroli. Nove colpi che hanno cambiato per sempre le vite di molti. In circostanze che restano ancora per lo più avvolte nel mistero, nonostante i numerosi indizi e sospetti, fu eliminata una delle figure emergenti della politica meridionale. Angelo Vassallo si era distinto come un combattente instancabile contro la corruzione, il clientelismo, la speculazione edilizia e il malgoverno. 9 colpi che ancora risuonano nelle coscienze. 9 colpi che ancora sono senza colpevoli.
Vivo e servo i cittadini da Sindaco Pescatore ma devo purtroppo constatare che i nemici dello Stato e delle Pubbliche Istituzioni vivono del pane e del lavoro della gente, che è stufa.
Vicenda giudiziaria
Secondo i magistrati, l'omicidio di Angelo Vassallo non solo è aggravato dalla finalità mafiosa, ma risulta anche premeditato. La determinazione del sindaco nel cercare di smascherare e smantellare il traffico di droga, che aveva preso piede nelle piazze di spaccio di Acciaroli, lo rese un bersaglio. I suoi ripetuti tentativi di contrastare queste attività illegali lo portarono a confrontarsi con interessi criminali, culminando nel tragico attentato che pose fine alla sua vita.
Vassallo sarebbe stato ucciso dopo aver confidato ciò che sapeva sul traffico di droga all'ex procuratore capo di Vallo della Lucania, Alfredo Greco. Tuttavia, non ebbe il tempo di formalizzare la sua denuncia a un carabiniere di fiducia di Greco.
Secondo le accuse, prima ancora che Vassallo venisse assassinato, Cagnazzo avrebbe orchestrato un'attività di depistaggio delle indagini, cercando di offuscare la verità dietro l'omicidio. Questo complesso intreccio di confidenze e depistaggi ha reso ancora più difficile ottenere giustizia per Vassallo.
Le nuove indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno, si concentrano anche sull'analisi delle "reali finalità" di una serie di attività investigative condotte subito dopo il delitto, che avrebbero indirizzato erroneamente le investigazioni verso persone poi risultate estranee all'omicidio di Vassallo.
Il 28 marzo 2023, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, è stata presentata la relazione a chiusura dell’inchiesta condotta dalla Commissione Parlamentare Antimafia sull’omicidio Vassallo, volta ad accertare eventuali inadempienze o ritardi nelle indagini su un caso per il quale non sono stati individuati gli esecutori e i possibili mandanti.
L’omicidio di Angelo Vassallo resta una vicenda torbida, per molti versi sconcertante. Una vicenda in cui si sono scontrate la voglia di riscatto di una terra e la volontà di chi intendeva mantenerla oppressa e legata a logiche criminali; la volontà di un uomo che volle dimostrare che lo Stato e le istituzioni non erano entità lontane o nemiche e chi sembra avere privilegiato logiche criminali e interessi connessi a loschi affari. Soprattutto questa è la storia di una famiglia, e di una parte di una comunità civile, che non si è mai rassegnata a ché la vicenda del proprio congiunto venisse dimenticata.
Memoria viva
Chiunque abbia visitato Acciaroli avverte chiaramente la presenza del "sindaco pescatore". Ricordare Angelo Vassallo significa abbracciare una visione ecologista del mondo, in cui la cultura della legalità occupa un posto centrale.
Era un sindaco che si batteva per uno stile di vita sostenibile, lento e lontano dalla logica del consumo. È necessario che anche la politica recuperi e tenga vivo quest'insegnamento.
Ogni anno, il 5 settembre, Angelo viene commemorato di fronte al suo amato mare, con centinaia di persone che si riuniscono non per ricordare la sua morte, ma per celebrare la sua vita.
La Fondazione "Angelo Vassallo Sindaco Pescatore" è nata per volontà dei suoi fratelli, Dario e Massimo, ed è stata istituita con l’obiettivo di ricordare la figura di Angelo, senza mai abbassare la guardia su chi ha commesso il suo efferato omicidio. La Fondazione si impegna a promuovere una filosofia di azione e di linguaggio diversa, con il fine ultimo di ricercare e far emergere la Verità.
Grazie alla straordinaria tenacia della moglie e dei figli, la memoria di Angelo Vassallo continua a pulsare nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di chi ha sentito parlare della sua storia. La loro determinazione nel mantenere viva la sua eredità non è solo un atto d'amore, ma un potente simbolo di resistenza contro l'ingiustizia. Ogni giorno, con il loro impegno, ricordano al mondo chi era Angelo: un uomo che ha lottato fino all'ultimo per il bene della sua comunità, per la legalità e per la bellezza della sua terra.
La speranza è l’unico sentimento che ci spinge ad andare avanti per scoprire la verità anche nei momenti di sconforto visto che sono trascorsi tanti anni e ancora non si è scoperto nulla.