Roma, 21 marzo 2024. Arriva la Primavera di Speranza
In 100 mila per le strade di Roma ricordano chi è morto per mano della criminalità organizzata. Centomila voci per chiedere verità e giustizia. Uno striscione, “Roma città libera", apre il lungo corteo colorato che attraversa la capitale in occasione della XXIX Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Alla testa del corteo i familiari, raccolti in un cerchio formato da diversi scout, si tengono per mano. Le casse suonano il brano "A bocca chiusa" di Daniele Silvestri.
“Vogliamo un'Italia libera dalle mafie, dalla corruzione e dall'ingiustizia. Libera di parlare di pace, di curare chi sta male e di accogliere chi arriva da lontano. Un Paese libero e cittadini liberi perché responsabili” dichiara Luigi Ciotti. "Fare memoria vuol dire impegnarsi non una giornata, ma ricordare i nomi di tutti quanti, con la stessa dignità e con la stessa forza. Dobbiamo raccogliere e custodire le memorie di questi nomi, di questi volti e sentirli qui dentro, sentire rinascere quelle memorie finite nell'oblio e trasformarle in pungolo, responsabilità. È importante impegnarsi tutti i giorni. Bisogna fare un lavoro nelle scuole, nelle università e nei territori. Non dobbiamo dimenticarci che le mafie sono forti, anche più di prima. Sparano di meno ma ci sono. E lanciano un messaggio alla politica. Alcuni provvedimenti - conclude Ciotti- ci pongono domande, interrogativi. Bisogna evitare di demolire dei pilastri, dei meccanismi che in questi anni hanno dimostrato di essere efficaci nel contrasto alla criminalità, alla corruzione, all'illegalità. Vedo che alcuni provvedimenti viaggiano un pochettino nella direzione opposta”.