Parole di memoria

La storia che si dimentica si ripete. In memoria della strage del Rapido 904

La storia che si dimentica si ripete. In memoria della strage del Rapido 904

Erano le 19.08 del 23 dicembre 1984, quando un'esplosione violentissima colpì il treno Rapido 904 proveniente da Napoli e diretto a Milano, mentre percorreva la Grande Galleria dell'Appennino. Il treno era pieno di viaggiatori che ritornavano a casa o andavano dai parenti per il Natale. Il bilancio fu pesantissimo: 17 morti e 267 feriti

Dopo un iter lungo e tortuoso, la giustizia ha stabilito la matrice terroristica-mafiosa dell'attentato, ma sono ancora molte le ombre che si stagliano sui poteri che l'hanno voluto. Ad oggi, dunque, non esiste una completa verità su questa strage, come ricorda Enza Napoletano, che quel giorno viaggiava sul Rapido 904 insieme ai suoi figli:

Perché?ci si domanda ancora. Si ipotizza perché volevano fermare qualcuno che stava arrivando a determinati obiettivi, c'erano in corso le indagini di Falcone e Borsellino...Probabilmente è stato un atto dimostrativo: “Fermatevi, perché sennò andiamo oltre”. Non si sono fermati. Sono andati oltre. Hanno fatto saltare anche loro in aria. E' stato lo stesso sistema: le bombe.
Enza Napoletano, superstite della strage del Rapido 904
Video testimonianza di Enza Napoletano, superstite della strage del Rapido 904

Al binario 11 della stazione di Napoli, da dove partì il treno il 23 dicembre '84, oggi c'è una targa in memoria della strage su cui si legge:

La forza del ricordo e della verità perchè mai più avvengano stragi.
Tenere viva la memoria perchè la storia che si dimentica si ripete