L’uomo deve essere libero. In ricordo di Demetrio Quattrone
a cura di Maria Josè Fava per Libera Piemonte
Siamo grati a Rosa, Nino e Maria Giovanna, per averci permesso di conoscere in maniera più approfondita la storia di loro padre, Demetrio Quattrone.
Abbiamo così potuto apprezzare l’Uomo, il Padre, il Professionista.
Un uomo che ha studiato a Torino, ma poi è tornato nella sua Reggio Calabria per costruire la sua famiglia, il suo futuro, una professionalità incentrata sull'etica, sul senso del dovere, sull’impegno per i più fragili e l’amore e la tutela per la sua terra.
Senza tentennamenti.
Diceva che un uomo non è ne stupido ne intelligente. L’uomo deve essere libero. E lui lo è stato, fino in fondo.
Demetrio Quattrone non è sceso a compromessi o ricatti, non ha cercato, o lasciato che si cercassero, scorciatoie illegali, ha denunciato con scritti, che dovrebbero essere studiati dagli ordini professionali, le dinamiche mafiose e corruttive.
Come per la maggior parte delle vittime delle mafie, dobbiamo ancora continuare a pretendere verità e giustizia e Nino, Rosa e Maria Giovanna continuano a portare avanti la loro battaglia.
In questa giornata, trent’anni dalla sua morte, noi di Libera in Piemonte, con tutti i limiti, ci impegnamo a rafforzare, con le molte difficoltà che si hanno in una regione del nord che continua a sottovalutare o rimuovere e, in svariate situazione, colludere, il nostro impegno nel richiedere confronto e analisi con il mondo dei professionisti, dell’imprenditoria, del commercio e progettualità di valore con il Politecnico di Torino.
A Nino, Rosa e Maria Giovanna, sperando di non prenderci troppa confidenza, ci teniamo a dire che i loro genitori sono sicuramente orgogliosi delle donne e dell’uomo che sono diventati.