La terra che (non) tace
Pompea, Lucia e Donata erano tre giovani donne di Ceglie Messapica, un paese del brindisino. Il 19 maggio del 1980 era una giornata come le altre per loro. Sveglia prima che il sole sorgesse per andare a lavorare. Si perché per lavorare nei campi, alla giornata, a volte bisogna percorrere molti chilometri. E servirsi di pullmini spesso sgangherati e pieni di gente anche oltre il limite consentito. Un incidente si rivela mortale per chi viaggia in queste condizioni. E' così è stato per queste tre giovani donne. La cui storia e la cui memoria è arrivata fino a noi grazie all'impegno di tanti, delle famiglie e dei volontari del Presidio di Libera di Ceglie Messapica. Che per ricordarle hanno realizzato una pubblicazione importante, vera, che racconta chi erano queste donne. E racconta tutto quello che è successo dopo, della ribellione di un paese. Di chi non ha voluto rimanere in silenzio e continua a non accettare condizioni di lavoro disumane, fino ad arrivare all'approvazione del ddl 199 contro il caporalato approvato il 29 ottobre del 2016.
E allora oggi queste tre giovani donne le vogliamo ricordare, vogliamo ricordare i loro nomi, la dolcezza e l'amore che hanno lasciato in chi è rimasto.
"La terra che (non) tace" racconta le loro vite, una pubblicazione curata da Gabriella Ciccarone, Vita Maria Argentiero ed Emilia Urgesi, che potete scaricare da oggi.
Ricordare queste donne, e con loro idealmente tutte le persone ancora vittime o "prigioniere" di questo sistema criminale, in Italia e in altre parti del mondo - nonché trasformare questa memoria in impegno - è il modo più efficace per rafforzarle, quelle gambe, per procedere insieme e più spediti verso un futuro di libertà e giustizia