Celestino Fava. Una famiglia, un presidio: storia di un impegno
I volontari del Presidio "Celestino Fava" di Trento
Celestino Fava nacque il 23 maggio 1974, originario di Palizzi, un piccolo paese di montagna in provincia di Reggio Calabria.
La mattina del 29 novembre 1996 Celestino, appena tornato dalla leva, si trova in macchina di Nino, un altro ragazzo del paese, diretto verso le campagne di Palizzi: non tornerà mai indietro. La ‘ndrangheta aveva sentenziato la morte di Nino, per motivi ad oggi non chiari; Celestino invece morì per aver visto ciò che non doveva vedere.
Palizzi rimase sconvolta dal delitto, ma il clamore scemò rapidamente. Alla famiglia Fava rimase un lutto incomprensibile, e la dignità nel portarlo.
Celestino morì a 22 anni. Stava per iniziare l’università, amava giocare a calcio, faceva volontariato. Ennesima vittima innocente a cui venne strappato il futuro, per Celestino non esiste ancora alcuna verità giudiziale ma solo la memoria e la consapevolezza di un’immensa ingiustizia.
Come Presidio Universitario di Trento, che abbiamo voluto intitolare proprio a Celestino, in occasione di questa giornata vogliamo riportare uno stralcio del nostro Patto fondativo:
Per la scelta della persona a cui intitolare il presidio ci siamo posti dei criteri da rispettare.
Volevamo che fosse il più possibile vicina a noi ragazzi, per età e interessi. Cercavamo una
storia non troppo lontana nel tempo per avere la possibilità di conoscerla bene anche tramite
le testimonianze di familiari e amici.
Con queste premesse la nostra scelta è ricaduta su Celestino Fava. [...]
Scegliere di intitolare il presidio a Celestino significa avere la possibilità di raccontare una
storia sconosciuta ai più, ma non solo. Rappresenta anche l’occasione di stare accanto ad
una famiglia, dandole nuova speranza e nuova voce.
Attraverso le nostre attività vogliamo mantenere vivo il ricordo di un ragazzo come noi.
Dalla nostra fondazione nel 2016 a oggi, i genitori di Celestino, Toto e Anna, il fratello Antonino, la cugina Mafalda, e tutto il resto della famiglia Fava ci dimostra un affetto e un calore che mai avremmo pensato di ricevere: visitarli a Palizzi ed accoglierli a Trento, vederli durante le celebrazioni del 21 Marzo, sentirli vicini anche solo attraverso un pensiero, è per noi uno stimolo continuo nella nostra azione e ci ricorda forse anche perché, davvero, Libera è nata. Memoria con loro e per loro, che si fa impegno quotidiano.