Antonio Sottile nasce ad Alife, in provincia di Caserta, il 15 febbraio del 1971, ma la sua famiglia si trasferirà presto a Treviso. È figlio unico Antonio e quando è ancora molto piccolo rimane orfano di madre. Antonio, per tutti Tony, è un ragazzo coscienzioso, vitale, che ama lo sport e la musica. Gioca per qualche anno a basket ed è talmente appassionato di musica che colleziona più di 200 cd. Terminate le scuole superiori decide di fare il concorso per entrare nella Guardia di Finanza; ha 19 anni ed è determinato, vuole intraprendere quella carriera. Così, nel 1990 vince subito il concorso, frequenta il Battaglione Allievi Finanzieri di Rovigo e poi quello di Mondovì, dove consegue la specializzazione anti-terrorismo e di pronto impiego. Nel settembre del 1991 viene quindi trasferito a Brindisi, alla Compagnia Pronto Impiego, e assegnato al lavoro di contrasto ai traffici illeciti.
Il trasferimento a Brindisi
Tony si impegna tantissimo nel suo lavoro, è attento e diligente, impara dai colleghi più grandi ed è dotato di una spiccata energia vitale che lo contraddistingue. Nonostante la sua vita sia incentrata sul lavoro conosce Danila. Lei ne rimane affascinata e si innamora subito di quel ragazzo bello, allegro ed estroverso, ma anche dolce. Anche Tony rimane colpito da quella ragazza di cui ricambia l’amore. I due così si fidanzano, Danila lo presenta alla sua famiglia e si instaura da subito un rapporto di profondo affetto: Tony si sente a casa. Nel maggio del 1995 i due ragazzi si sposano e si concedono un romantico viaggio di nozze alle Canarie.
Pochi mesi più tardi Tony viene promosso al grado di Finanziere Scelto e partecipa a operazioni rischiose e decisive, anche sotto copertura. È un ragazzo coraggioso e, soprattutto, è leale, onesto, non scende mai a compromessi ed è sempre gentile con i colleghi. Ama il suo lavoro e, per questo, è sempre disponibile. Quando finisce il suo turno non vede l’ora di tornare dalla sua amata e dedicarsi alle sue passioni, tra cui andare a pescare a Punta Riso.
Scorre così felice e serena la vita di Tony, tra il suo lavoro e la sua amata moglie, con la quale progetta il futuro. Decidono di accendere un mutuo per comprarsi una casa tutta per loro: dopo aver visionato vari appartamenti ne scelgono uno, indipendente, nel quartiere Cappuccini, con una cameretta per un figlio che presto sognano di avere. Firmano il compromesso e sono ormai pronti al trasloco.
Il 23 febbraio del 2000
Ma tutti progetti e sogni vengono spezzati, all’improvviso, in una notte di febbraio del 2000.
È il 23 febbraio, Tony si prepara velocemente, indossa la divisa e incarta un panino, la sua cena. Teme di fare tardi e lui odia non essere puntale. Deve prendere servizio alle 18. È pronto, dà un bacio alla piccolina mia - così chiama Danila - e le dice, come sempre, “ci vediamo più tardi”. Danila ricambia quel bacio, seppur quel giorno una sensazione strana la pervade, non riesce a comprenderne il motivo, ma si sente stranamente più preoccupata. Anche Tony in quell’ultimo periodo era teso per il suo lavoro, sono infatti questi gli anni in cui le coste pugliesi sono il teatro dello sbarco di carichi di sigarette provenienti da Albania e Montenegro. Il tutto avviene sotto la regia di esponenti appartenenti alla Sacra Corona Unita, che, una volta sbarcate, ne curano il trasporto e la distribuzione sul territorio regionale e campano in particolare. Utilizzano un parco veicoli composto da fuoristrada di serie rivestiti di lastre, tubi, traversine e grate in acciaio tali da renderli mezzi corazzati blindati, atti a speronare gli automezzi in dotazione alle forze dell'ordine.
Fa un freddo terribile quel pomeriggio e Tony sa che sarebbe stato impegnato sulle strade sino a notte fonda nel servizio anti-contrabbando.
Quella sera, come le precedenti, la Compagnia Pronto intervento di Brindisi ha predisposto uno degli innumerevoli servizi anti-contrabbando che vede coinvolte sei pattuglie; dopo una breve riunione gli equipaggi vengono dislocati lungo la litoranea, a presidio della costa, sotto il coordinamento della sala operativa. Tony assieme ai suoi colleghi Alberto De Falco, Edoardo Roscica e Sandro Marras, da circa un mese forma la pattuglia denominata “Clio 2”. Inizia così il loro turno a bordo di un Fiat Punto di servizio. Nel buio della sera percorrono la complanare della Statale 379 quando, al chilometro 46+300, si trovano di fronte una Range Rover blindata di contrabbandieri, carica di sigarette, che percorre la strada a fari spenti. Così, quel fuoristrada blindato, munito di potenti rostri, per aprirsi un varco e guadagnare la fuga si scaglia contro la Punto dei finanzieri: uno scontro impari, un mostro a quattro ruote contro una piccola utilitaria. L’auto dei finanzieri resta divelta, scaraventata a metri di distanza. Alberto muore sul colpo, Tony viene trasportato in ospedale, ma le sue condizioni sono gravissime. A nulla servirà il disperato tentativo dei medici di salvargli la vita: morirà poco dopo l’arrivo all’ospedale Perrino di Brindisi. La sua vita viene così bruscamente interrotta, all’età di 29 anni, lasciando nel dolore e nello sconforto la sua amata Danila.
Gli altri due colleghi, nonostante le gravissime ferite riportate, riusciranno a sopravvivere.
La morte di Tony e Alberto spinge lo Stato a rispondere in maniera forte e immediata, mandando in Puglia duemila uomini e dando inizio all’Operazione Primavera, che consentirà di assestare un colpo pesantissimo alla criminalità organizzata brindisina. Saranno infatti arrestate 537 persone e sequestrate oltre 32mila tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando, oltre a migliaia di motoscafi e mezzi blindati. Saranno sequestrati anche grandissimi quantitativi armi e di esplosivi, a conferma che il contrabbando lavorava insieme alla Sacra Corona Unita, ai cui boss veniva pagata una tangente per ogni cassa di sigarette scaricata.
Vicenda giudiziaria
Nell’impatto la Range Rover resta incastrata nella Punto così i due contrabbandieri fuggono nelle campagne ma, nella fretta, dimenticano i loro telefonini nell’auto e, proprio grazie a questa dimenticanza verranno, nelle ore successive, identificati, individuati e arrestati. Sono Giuseppe Contestabile e Adolfo Bungaro.
Qualcuno in sede processuale tenterà di trasformare in un banale incidente quello scontro, ma, a seguito dello svolgimento del processo, verrà fuori, con estrema chiarezza che non andò così. L’impatto frontale tra il mezzo blindato dei contrabbandieri, zeppo di Merit appena sbarcate dall’altra parte dell’Adriatico, e la Fiat Punto con i quattro finanzieri a bordo fu violento e voluto, dovuto a un tentativo di fuggire per salvare sé stessi e il carico.
Giuseppe Contestabile confesserà di essere stato lui quella notte alla guida del blindato e sarà condannato, assieme ad Adolfo Bungaro per il reato di omicidio per colpa cosciente.
Sono orgogliosa del mio Tony, perché il suo sacrificio e quello di Alberto hanno dato vita all’Operazione Primavera che ha fatto piazza pulita del contrabbando e non solo. Era quello che volevano, ma hanno pagato un prezzo pieno per tutto questo. Sì, la vita deve andare avanti. Ma io, Danila Fiusco, resterò sempre la moglie di Tony Sottile.
Memoria viva
Il presidio di Libera di Brindisi ha scelto di intitolarsi alla memoria di Antonio e Alberto, per tenere vivo il ricordo di due ragazzi che hanno fatto sino in fondo il loro dovere.