18 settembre 2019
Amsterdam

Derk Wiersum

Attraverso le sue difese e il suo lavoro, l'avvocato Derk Wiersum ha svelato le reti transnazionali di traffico di droga, i meccanismi di riciclaggio di denaro sporco e la crescente influenza delle bande criminali nei Paesi Bassi

Nato il 30 agosto 1975 ad Amsterdam, Derk Wiersum studia Giurisprudenza all'Università di Groninga e nel 2003 ottiene l'abilitazione alla professione di avvocato. Inizia la sua carriera presso lo studio legale Van Gessel Advocaten, prima di fondare in seguito il proprio studio con Bart Stapert. Inoltre, esercita anche come giudice supplente presso il tribunale di Breda, e collabora con l'organizzazione Dutch&Detained per assistere i cittadini olandesi detenuti all'estero, in particolare per questioni di estradizione o diritti fondamentali.

Noto nel mondo del diritto penale olandese come un avvocato gentile, intelligente, erudito e onesto, il 44enne Wiersum aveva costruito la sua carriera lottando per i più deboli. Determinato a difendere la verità e la giustizia, si occupava in particolare di casi legati alla criminalità organizzata. Aveva scelto di difendere Nabil Bakkali, testimone chiave nel caso Marengo, che ha portato alla luce le attività della mocro-mafia, una rete criminale marocchino-olandese coinvolta nel traffico di droga e in diversi omicidi tra il 2015 e il 2017.

Che il sistema sia giusto o ingiusto: in entrambi i casi un avvocato è assolutamente necessari 
Derk Wiersum - www.globalinitiative.net

18 settembre 2019

La mattina del 18 settembre 2019, mentre Wiersum stava per accendere la sua auto per andare al lavoro, un uomo incappucciato si è affacciato al finestrino, puntandogli una pistola alla testa. L'uomo ha cercato di sparare, ma l'arma ha vacillato ed è fuggito. Wiersum gli è corso dietroe quando gli ha chiesto spiegazioni, l'assassino gli ha sparato dieci volte alla testa, al collo e alla parte superiore del corpo. Un omicidio di mafia, in pieno giorno, che sconvolge la comunità olandese: per la prima volta nella storia recente dei Paesi Bassi, un avvocato impegnato in un processo contro la criminalità organizzata viene assassinato in strada, in un contesto che sembra direttamente collegato alle suo lavoro. Immediatamente numerose reazioni pubbliche denunciano l'atto come un attacco allo Stato di diritto. Il giornalista Peter de Vries, che due anni dopo sarebbe stato ucciso per il suo coinvolgimento nello stesso processo, reagì dichiarando «il messaggio è il terrore».  

Con l’omicidio di Derk Wiersum la società civile olandese dovrà fare i conti, una volta per tutte, con un dato oggettivo: l’Olanda ha deciso di diventare un porto franco per i più grossi narcotrafficanti del mondo e di essere un paradiso fiscale all’interno dell’Europa.
Roberto Saviano – «E ora anche l'Olanda si accorge di avere la mafia in casa», L’Espresso, 30 settembre, 2019

Vicenda giudiziaria

Poco dopo l'omicidio, le autorità hanno avviato un'indagine su vasta scala. Il 20 novembre 2019 è stato arrestato Anouar Taghi, cugino di Ridouan Taghi. È sospettato di aver avuto un ruolo nell'organizzazione dell'omicidio, in particolare fornendo veicoli e coordinando la logistica. Due persone, Moreno Bieseswar e Giërmo Brown, sono stati processati per l'esecuzione dell'omicidio. Il Tribunale ha emesso un verdetto nell'ottobre 2021, condannando entrambi a 30 anni di carcere. In appello, queste condanne sono state confermate. Nel marzo 2024, Anouar Taghi è stato condannato a 26 anni di carcere per la sua partecipazione all'omicidio di Wiersum. Anche altri complici nell'ombra sono stati condannati a pene diverse per complicità o assistenza logistica. La giustizia olandese e le autorità affermano di non aver ancora stabilito un chiaro nesso giuridico tra l'omicidio e i principali protagonisti del caso Marengo, in particolare Ridouan Taghi. Tuttavia, l'indagine ha messo in luce l'entità dei rischi legati al sistema dei “testimoni protetti” (key witness) e la vulnerabilità degli avvocati che li difendono.

Memoria viva

L'omicidio di Derk Wiersum scuote profondamente la popolazione olandese, convinta fino a quel momento che la violenza legata al narcotraffico fosse solo interna alle bande criminali. L’omicidio di Wiersum dimostra chiaramente il profondo radicamento di mafie e corruzione nel Paese e le fragilità delle istituzioni, incapaci di difendere i sui cittadini.

Con questo brutale omicidio, è stato superato un nuovo limite: ora anche chi fa semplicemente il proprio lavoro non sembra più al sicuro.
Erik Akerboom, capo della Polizia olandese - www.globalinitiative.net

In seguito all’omicidio di Wiersum, fu indetto il lutto nazionale nel mondo giuridico: bandiere a mezz'asta nei tribunali, minute di silenzio negli studi legali e ampia copertura mediatica.  Da allora, in tanti chiedono una riforma per garantire la sicurezza di avvocati e magistrati e rafforzare la protezione dei testimoni nei casi di criminalità organizzata. L'Ordine degli Avvocati Olandese ha istituito un punto di contatto per avvocati e giudici che temono per la propria sicurezza. Una squadra speciale del Coordinatore Nazionale per la Sicurezza e l'Antiterrorismo è incaricata di coordinare le misure di sicurezza per tutti i soggetti coinvolti nel caso. La sua morte non solo ha sconvolto la comunità legale, ma ha anche attirato l'attenzione internazionale sull'aumento della violenza legata al narcotraffico ad Amsterdam e oltre. Un triste promemoria dell'importanza di proteggere coloro che lavorano per smantellare le reti criminali e preservare la legge.

Se potessi dare un consiglio al governo olandese direi di prestare attenzione a due cose: ai suoi porti e al suo sistema fiscale e finanziario. Perché non sono solo le pallottole, ma è il silenzio che deve farci paura: sia il loro, sia il nostro.
Roberto Saviano – «E ora anche l'Olanda si accorge di avere la mafia in casa», L’Espresso, 30 settembre, 2019