La Giustizia come obiettivo di vita - in ricordo di Rosario Livatino
di Francesco Provenzano - magistrato ad Agrigento
Ricordare Rosario Livatino è ricordare la storia di questo Paese e, soprattutto, la storia di questo lembo della Sicilia, dove egli ha vissuto, ha dato esempio di vita e da dove è stato “estirpato”.
27 anni fa Rosario Livatino veniva ucciso perché con il suo impegno quotidiano, professionale, di “fare Giustizia” ad Agrigento, ha rappresentato una seria minaccia ad equilibri e privilegi ben radicati.
La Giustizia come obiettivo di vita, intrisa della Verità, fatta di impegno, comprensione, correzione, fatica, liberazione da oppressioni piccole e grandi e di riscatto umano.
Il lavoro di Livatino fatto di quotidiano impegno, era presenza in ufficio anche nei giorni in cui gli altri si fermavano, era portare avanti, con serenità ed umiltà, il perseguimento della Giustizia che voleva dire il riconoscimento dei diritti di tutti e l’erosione di un sistema di privilegi e di razzie, di pochezza e di materialità di cui, ora come allora, è intriso questo territorio.
Questo obiettivo fermamente perseguito sta alla base del suo omicidio che ha certificato l’incompatibilità di Livatino con questo territorio.
Allora, se così è stato, ricordarlo a 27 anni dalla morte significa seguire quell’esempio di santifica virtù e cercare qui, ad Agrigento, quella Giustizia che non riesce a decollare con grave pregiudizio per i più.
Chi nulla fa per rendere questo possibile credo che non abbia alcuna legittimazione a stare “in prima fila” oggi come allora nelle commemorazioni di ogni anno per Livatino.
Livatino va ricordato nel quotidiano impegno “vero” per la Giustizia, da parte di tutti.
Ha dato la vita, come Falcone e Borsellino, per cambiare un territorio difficile in questa martoriata Sicilia, dove il diritto è oscurato.
Chi lo ricorda faccia lo stesso o eviti di fare passerelle.
Chi cerca la sua gloria, il suo potere ed i suoi privilegi è fuori posto in questo giorno ed è fuori dal solco che Livatino ha segnato.
Oggi è ancora molto difficile cercare e garantire qui quella “Giustizia”, molti gli ostacoli, molte le ipocrisie, molti i silenzi complici, da parte di tutti.
Ma per fortuna non pochi continuano a credere in questo impegno di cercare Giustizia dove Giustizia non c’è.
Lo faremo sempre perché questo abbiamo nel cuore e perché Livatino, e gli altri eroi nobili di questa terra, ci hanno lasciato una lezione indelebile.