Parole di memoria

24 anni fa la Strage di via dei Georgofili. Memoria e impegno dei volontari del Presidio di Libera di Sarzana intitolato a Dario Capolicchio

24 anni fa la Strage di via dei Georgofili. Memoria e impegno dei volontari del Presidio di Libera di Sarzana intitolato a Dario Capolicchio

Il presidio Dario Capolicchio di Sarzana è nato a scuola. Un gruppo di studenti e amici del liceo “Tommaso Parentucelli” di Sarzana ha avuto la fortuna di raccogliere la testimonianza di Libera tra le mura scolastiche. Da lì, la decisione di ritagliarsi uno spazio proprio al di fuori di quelle stesse mura, delle organizzazioni giovanili o delle federazioni dei partiti dei “grandi”, creando un luogo in cui poter discutere di politica e antimafia e dare sfogo al proprio desiderio di impegno concreto sul territorio.

Libera si fonda su due capisaldi irrinunciabili: la memoria e l’impegno. Per i giovani di Sarzana non è stato difficile individuare, così, il primo capo del filo di questa storia. Da concittadini di Dario Capolicchio, hanno sin da subito voluto legare l’elemento della memoria a questo giovane studente, rimasto vittima della strage di via dei Georgofili a Firenze.

Durante la tessitura di questa trama si è sviluppata negli anni un’intensa attività, volta a condividere gli ideali di Libera e la storia di Dario con tutta la cittadinanza. Partendo dal capo della memoria, questo filo ha segnato un percorso di impegno concreto, che dura tutt’ora: dal presidio sarzanese a quello spezzino intitolato a Nino Agostino e Ida Castelluccio, fino alla nascita del coordinamento provinciale di Libera e dell’associazione di promozione sociale L’égalité.

Il padre di Dario, Guerino Capolicchio, è sempre stato coinvolto nelle attività del presidio. La sua testimonianza ha arricchito l’esperienza umana dei giovani ragazzi, studenti, cittadini che hanno deciso di farsi portatori della storia di Dario, motivati da un forte senso di responsabilità. Lo stesso senso di responsabilità che ha portato il gruppo ad un impegno concreto, dettato dalla volontà di mantenere viva la memoria di Dario. È nata così la camminata sui sentieri di Dario Capolicchio – innamorato delle nostre montagne e membro attivo del CAI – che si svolge ogni anno, a ridosso del 27 maggio.

A ogni anniversario della strage, Sarzana ricorda il proprio concittadino, così come le altre vittime della strage: Fabrizio Nencioni e Angela Fiume e le figlie Nadia e Caterina. Inoltre l’assemblea studentesca in memoria di Dario, diventa occasione di confronto e discussione sui temi di mafia e antimafia, ricordando sempre quel filo che lega la memoria di Dario e di tutte le altre vittime della criminalità organizzata a una scelta di impegno concreto, quotidiano e responsabile.

La vita del presidio è, così, fortemente legata a quella della scuola, il luogo dell’ascolto, dello studio e della riflessione in cui, ogni anno, nuovi studenti decidono di intraprendere questo percorso. La nascita e l’evoluzione del presidio sarzanese di Libera sono partite proprio dalla preziosa opportunità che Libera ha offerto agli studenti del “Tommaso Parentucelli”: imparare a conoscere il valore della memoria e a ri-conoscere la necessità di un impegno reale nella grande rete dell’antimafia.

Nella nostra memoria di studenti restano, impressi e indelebili, moltissimi ricordi, tra i più belli ci preme ricordare la nostra prima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime delle mafie del 2009 a Napoli, il Raduno Nazionale dei Giovani di Libera a Firenze del 2011 e il Raduno Regionale dei Giovani di Libera Liguria che abbiamo ospitato nella nostra Sarzana nel Luglio del 2015.

Siamo certi che è ancora lunga la storia di questo filo, che – partito dalla città che ha accolto Dario, palermitano di nascita ­– si impegnerà a declinare sempre l’impegno che Libera ci ha insegnato tra le mura del nostro Liceo.