Fare memoria del passato per decidere di essere oggi
di Cristina Marcadella
Anche questo anno è arrivato il 3 maggio, una data e un anniversario che ancora provoca tanto dolore e rabbia.
Ogni anno con l’avvicinarsi di questa giornata sento il profumo dei tigli proprio come allora e al tempo stesso sono felice e spaventata proprio come allora, quando mi sono ritrovata viva, ma viva a metà, perché Matteo non c’era più.
Mi sono dovuta rendere consapevole in un attimo di quanto può essere abominevole l’essere umano.
Venticinque anni sono dovuti trascorrere per intraprendere il cammino della memoria di tutto ciò che mi ha resa la persona che ora sono.
Il 21 marzo dello scorso anno mi ha riservato forti emozioni svolgendosi nella mia regione e nella mia città.
Partecipare all’incontro con molti familiari a Venezia ed avere la certezza di non essere sola, di essere compresa e anche confortata da chi conosce molto bene le parole: memoria, giustizia e speranza.
Sfilare tra le vie di Padova, la mia città, ha fatto sì che il ricordo di Matteo fosse ancora più presente per mostrare con sempre più chiarezza che c’è un solo posto in cui stare: quello della legalità.