29 ottobre 1993
Parete (CE)

Gennaro Falco

Questa è la storia di un medico attento e scrupoloso, di un padre affettuoso e premuroso, di un uomo onesto, ucciso dalla subcultura mafiosa che non ha alcun rispetto della vita umana

Gennaro Falco era un medico di famiglia di Parete (CE). Tra i tanti pazienti che aveva, c’era anche la signora Teresa Tamburrino, prima moglie del boss Francesco Bidognetti, alias Cicciotto ‘e mezzanotte, che era molto malata. Una notte fu chiamato perché questa signora era ormai in fin di vita e il dottore avrebbe semplicemente affermato: “Sono stato oggi pomeriggio da lei a visitarla, ma è molto grave, purtroppo non c’è più niente da fare, anche se la portate in ospedale, non potranno fare molto”. Questa risposta è il motivo per cui lo hanno ucciso: secondo la mentalità mafiosa, era una mancanza di rispetto, un affronto troppo grave e, quindi, il dottore doveva pagare, doveva essere punito e, anche a distanza di tempo, la vendetta fu eseguita.

29 ottobre 1993

Il 29 ottobre 1993, il dottor Falco era nel suo studio medico. Stava scrivendo la ricetta a una paziente, quando il killer fece irruzione nello studio e lo uccise con un colpo di pistola alla testa che non gli lasciò scampo. Suo figlio Salvatore, odontoiatra, che aveva lo studio a poca distanza da quello del padre, tentò disperatamente la corsa all’ospedale di Aversa, ma purtroppo il dottor Falco vi giunse ormai privo di vita. 

Verità giudiziaria

Inizialmente furono avanzate diverse ipotesi: quella della rapina finita male ad opera di qualche balordo o di una ritorsione nei confronti del medico per essersi rifiutato di vendere alcuni terreni edificabili, oppure per aver negato di prestare soccorso ad un pregiudicato ferito.

A far emergere la verità, 12 anni dopo, furono alcuni collaboratori di giustizia: Raffaele Ferrara, detto ‘o pazzo, e Dario De Simone. Ferrara era il capo zona di Parete e affiliato al clan dei Bidognetti, e dunque a conoscenza dei fatti in prima persona. Dario De Simone, un killer tra i più spietati che ha al suo attivo un centinaio di omicidi, era arrivato al vertice della cupola della camorra, e dunque anche lui a conoscenza dei segreti del clan.

Secondo gli investigatori della Dda di Napoli, l’esecutore dell’omicidio fu Raffaele Bidognetti, figlio del capo clan Francesco Bidognetti e di Teresa Tamburrino. Secondo gli inquirenti, il dottor Gennaro Falco fu ucciso dai Bidognetti perché ritenuto "colpevole" di non aver guarito la donna dalla malattia.

Memoria viva

Qualche giorno dopo l’omicidio del dottor Falco, ci fu una manifestazione organizzata dai Democratici di Sinistra, partito principale del paese, con la pubblicazione di un volantino, le cui parole profonde e coinvolgenti, riuscirono a portare alla partecipazione di tanti onesti cittadini. Fu la prima volta in cui il paese, stanco del clima di paura e tensione, ha detto: “Basta, non ce la facciamo più!”.

Al dottor Gennaro Falco, il 29 dicembre 2012, è stato intitolato il poliambulatorio di Parete.  Qualche mese dopo, il 5 luglio 2013, nel corso del Festival dell’impegno civile, è stata organizzata una biciclettata per la legalità, con sosta presso la villetta confiscata “Casa dell’Impegno Civile” per l’inaugurazione della mostra permanente “Vittime innocenti di camorra”.

La storia del dottor Gennaro Falco viene riportata in un capitolo del libro “Cuori spenti. Storie di vittime innocenti” di Raffaele Sardo (Guida, 2022) e nel “Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia”a cura di Claudio Camarca (Castelvecchi, 2013).

Il 28 ottobre 2023, l’associazione “La tenda” di Parete, in occasione del trentennale dell’uccisione del dottor Falco, ha organizzato un incontro per i giovani studenti del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Parete a cui hanno partecipato numerosi esponenti del mondo dell’informazione, della Chiesa, della scuola e dell’associazionismo.

Chi ha conosciuto mio padre sa che era una persona onesta. A chi non l’ha conosciuto voglio dire che dobbiamo continuare a combattere e non dobbiamo permettere che la camorra ci distrugga come ha distrutto la nostra famiglia.
Maria Falco, figlia di Gennaro