Cinisi (PA) // 9 maggio 1978 // 30 anni
Nacque a Cinisi (PA) il 5 gennaio 1948, da una famiglia mafiosa. Ancora ragazzo ruppe con il padre, che lo cacciò di casa, e avviò un'attività politico -culturale antimafiosa. Nel 1977 fondò Radio Aut, radio libera autofinanziata, con cui denunciò i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti, che avevano un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga, attraverso il controllo dell'aeroporto. Nel 1978 si candidò nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Venne assassinato il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia. Pochi giorni dopo, gli elettori di Cinisi votarono il suo nome, riuscendo a eleggerlo, simbolicamente, al Consiglio comunale. Stampa, forze dell'ordine e magistratura parlarono di atto terroristico in cui l'attentatore sarebbe rimasto vittima e di suicidio dopo la scoperta di una lettera scritta in realtà molti mesi prima. Solo dopo molti anni e numerosi tentativi di depistaggio, Vito Palazzolo e Tano Badalamenti sono stati condannati come mandanti dell'omicidio.