San Benedetto Val di Sambro (BO) // 48 anni
Vittima della cosidetta Strage del Rapido 904, o Strage di Natale, l'attentato dinamitardo avvenuto il 23 dicembre 1984 presso la Grande Galleria dell'Appennino, ai danni del treno rapido n. 904 proveniente da Napoli e diretto a Milano. Gioacchino, insieme a Giovanni Calabrò, morì nei giorni successivi all'attentato in seguito alle ferite riportate dall'esplosione. L'attentato venne compiuto nel fine settimana precedente le feste natalizie. Il treno era pieno di viaggiatori che ritornavano a casa o andavano in visita a parenti per le festività. Erano le 19.08 quando un esplosione violentissima colpì il treno. mentre percorreva la direttissima in direzione nord, a circa 8 chilometri. Il treno si trovava all'interno del tunnel della Grande Galleria dell'Appennino (18 km), in località Vernio, dove la ferrovia procede diritta e la velocità supera i 150 km/h. La detonazione fu causata da una carica di esplosivo radiocomandata, posta su una griglia portabagagli del corridoio della 9ª carrozza di II classe, a centro convoglio: l'ordigno era stato collocato sul treno durante la sosta alla Stazione di Firenze Santa Maria Novella. Gli attentatori attesero che il veicolo penetrasse nel tunnel, per massimizzare l'effetto della detonazione: lo scoppio, avvenuto a quasi metà della galleria, provocò un violento spostamento d'aria che frantumò tutti i finestrini e le porte. Il bilancio fu pesantissimo: 16 morti e 267 feriti. In seguito, i morti sarebbero saliti a 17 per le conseguenze dei traumi.