Giovanni Orcel

Palermo (PA) // 14 ottobre 1920 // 33 anni

Giovanni Orcel, dirigente sindacale (segretario dei metalmeccanici di Palermo) e politico di primo piano, impegnato nello scontro interno al movimento operaio con opportunisti e pseudosocialisti, aperto al dibattito che porterà alla nascita del partito comunista (1921). Protagonista dell'azione di affrancamento dei lavoratori e degli strati popolari dal dominio mafioso e attore di esperienze unitarie tra città e campagna, condotte assieme a Nicolò Alongi, e come lui caduto per mano mafiosa nel 1920, quando già si profilava la minaccia fascista. Con la Fiom, Orcel s'impegnò nella lotta al carovita, per le otto ore di lavoro, per gli aumenti salariali, per il riconoscimento del ruolo del sindacato e per la costituzione di commissioni interne e incentivò la collaborazione tra contadini e operai. Una collaborazione che sta alla base del sua uccisione da parte della mafia. Muore nella notte tra il 14 e 15 ottobre per mano di un sicario e dal mistero dei limiti e dalle ombre delle operazioni di soccorso all'Ospedale San Saverio dove viene ricoverato: i primari non si trovano e l'infermiere che era andato a cercare uno di essi sostiene di essere stato aggredito.

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