Vittorio Maglione

Villaricca (NA) // 10 aprile 2009 // 12 anni

Vittorio Maglione era un ragazzino di 12 anni. Frequentava la seconda media all'Istituto di Villaricca intitolato a Giancarlo Siani. La sua unica colpa è stata quella di essere nato e cresciuto in un contesto familiare dal quale si sentiva profondamente lontano. Suo padre Francesco aveva intrapreso da tempo la via della delinquenza. Fin da giovane, aveva fatto esperienza del carcere, dove era finito con un'accusa di omicidio – da cui poi venne assolto per insufficienza di prove – per poi diventare un elemento di spicco del clan Ferrara, legato ai Mallardo e ai Casalesi. Sulle sue orme si era messo anche Sebastiano, l'altro suo figlio, trucidato a 14 anni da un branco di Mugnano per aver tentato di rubare il motorino alla persona sbagliata.
Vittorio però era diverso e tutti, amici e parenti, lo sapevano perfettamente. Si era anche appassionato alla vicenda di Giancarlo Siani, il giornalista de "Il Mattino" ucciso dalla camorra e al quale era intitolata la sua scuola. Aveva fatto una scelta Vittorio, quella di non seguire la stessa strada di suo padre e suo fratello. Una scelta difficile e coraggiosa. La sua vita era tormentata da questo dissidio al punto da indurlo ad un gesto estremo. Consegnò i suoi ultimi pensieri al mondo virtuale, pubblicando il suo annuncio di morte in chat e poi togliendosi la vita. Prima di salire su una sedia e impiccarsi, Vittorio scrisse un biglietto con un saluto per tutti e una frase di rancore verso il padre camorrista: "non voglio diventare come te".

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