
Capaci (PA) // 23 maggio 1992 // 53 anni
Giovanni Falcone nacque a Palermo, nel quartiere della Kalsa, il 18 maggio del 1939. Divenne magistrato nel 1964. Dopo l'omicidio del giudice Cesare Terranova, nel settembre del 1979, accettò l'offerta che da tanto tempo Rocco Chinnici gli proponeva e iniziò il suo lavoro all'Ufficio istruzione della sezione penale. Il 29 luglio del 1983 Chinnici venne ucciso con la sua scorta. Prese il suo posto Antonino Caponnetto, che costituì il pool antimafia, di cui fecero parte Falcone, Borsellino, Di Lello e Guarnotta. Tra i successi del pool, l'avvio della collaborazione con la giustizia del mafioso Tommaso Buscetta e il primo maxiprocesso a Palermo contro Cosa Nostra. Il 20 giugno 1989 la sua casa all'Addaura, presso Mondello, fu oggetto di un attentato. Seguì l'episodio del "corvo", ossia di alcune lettere anonime dirette a diffamare Falcone e altri. Una settimana dopo l'attentato venne nominato procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Palermo. A causa di dissensi con il procuratore Giammanco sulla conduzione delle inchieste, accettò la proposta di diventare direttore degli Affari penali presso il Ministero di Grazia e Giustizia, coordinando una vasta materia, dalle proposte di riforme legislative alla collaborazione internazionale. Nel novembre 1991 istituì la Direzione Nazionale Antimafia. Il 23 maggio 1992, intorno alle 18.00, sull'autostrada A29 Palermo-Trapani, nei pressi dello svincolo di Capaci, una carica di 500 chilogrammi di tritolo fece saltare in aria le tre macchine che accompagnavano Giovanni Falcone e sua moglie, di ritorno da Roma. Con loro morirono anche gli uomini della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.