Reggio Calabria (RC) // 3 maggio 1982 // 57 anni
Gennaro Musella era un ingegnere salernitano, professionista stimato, un uomo semplice. Musella aveva trasferito la sua azienda dalla Campania alla Calabria per la costruzione di alcune opere marittime. Un'ottima occasione per il suo lavoro si presentò allorquando, nel marzo 1981, venne indetta una gara d'appalto per la costruzione del porto di Bagnara. Musella possedeva proprio a Bagnara una cava di massi e un'impresa estrattiva. Tentò di prendere parte all'appalto, ma la mano invisibile della 'ndrangheta, intrecciata con quella di una parte connivente della politica, gli impedirono di partecipare alla gara. Coraggiosamente, l'imprenditore salernitano denunciò il fatto con un esposto alla Procura di Reggio Calabria. Alle otto del mattino del 3 maggio 1982 in via Apollo, subito dopo aver aperto la portiera della propria auto, Musella saltava in aria con essa. Vi era stata piazzata una bomba pronta a innescarsi al primo contatto. Uno spettacolo da fronte bellico. Uno scenario che appare sin da subito alimentato dalla mano della 'ndrangheta.