
Napoli (NA) // 12 febbraio 1993 // 61 anni
Dirigeva dei lavori in diversi cantieri per lavori di ristrutturazione di condomini. Per alcuni lavori effettuati a Secondigliano, aveva ricevuto minacce con le armi e in più occasioni era stato costretto a sospendere i lavori in seguito alle intimidazioni camorristiche. Le minacce erano puntualmente portate da individui appartenenti al clan camorristico Licciardi di Secondigliano, che imponeva una tangente pari al 10% sull'importo dei lavori. Vincenzo D'Anna non riuscendo a rispondere alle frequenti richieste iniziò a ritardare i pagamenti. Il 12 febbraio del 1993 un paio di assassini irruppero nel cantiere sparando contro Vincenzo.