Portella della Ginestra (PA) // 1 maggio 1947 //
Era una bella giornata il 1° di maggio del 1947 a Portella della Ginestra, nell'entroterra palermitano, tra Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato. Ma soprattutto un giorno di festa. Circa duemila lavoratori, in prevalenza contadini, si erano riuniti nella vallata per manifestare contro il latifondismo e per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana. Improvvisamente dal monte Pelavet partirono sulla folla in festa numerose raffiche di mitra che lasciarono sul terreno 11 morti: Margherita Clesceri, Giorgio Cusenza, Giovanni Megna, Francesco Vicari, Vito Allotta, Serafino Lascari, Filippo Di Salvo, Giuseppe Di Maggio, Castrense Intravaia, Giovanni Grifò, Vincenza La Fata. 27 furono i feriti, alcuni dei quali morirono in seguito per le ferite riportate: Vita Dorangricchia, Provvidenza Greco, Vincenzo La Rocca, Vincenza Spina. Mentre Emanuele Busellini e Calogero Caiola furono uccisi probabilmente perché testimoni oculari della strage.
Quattro mesi dopo si seppe che a sparare erano stati gli uomini di Salvatore Giuliano. Il rapporto dei carabinieri sulla strage faceva chiaramente riferimento a "elementi reazionari in combutta con i mafiosi locali".